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italien vers espagnol: Cómo analizar y traducir archivos PDF General field: Technique / Génie Detailed field: Ordinateurs : logiciels
Texte source - italien Quando si riceve un testo da tradurre in formato PDF per poterlo conteggiare e tradurre è necessario convertirlo in formato editabile, seguendo strategie diverse a seconda della sua struttura.
I
file in formato PDF sono fra i nemici più temuti dai professionisti della traduzione. Per poter analizzare o tradurre con un sistema di traduzione assistita un PDF è necessario convertirlo in un formato editabile. Questa conversione può risultare più o meno difficile (o addirittura impossibile) a seconda del tipo di PDF ricevuto. Saper distinguere a prima vista i vari tipi di PDF è essenziale per applicare il corretto procedimento di conversione e usare il giusto strumento, minimizzando il tempo che intercorre fra la ricezione del file e l’effettivo inizio della traduzione.
PDF è l’abbreviatura di Portable Document Format, un formato di file sviluppato da Adobe nel 1993 che consente di rappresentare documenti in modo indipendente dall’hardware e dal software utilizzati per generarli o per visualizzarli. In definitiva un PDF viene visualizzato e renderizzato allo stesso modo indipendentemente dal computer utilizzato. Tale caratteristica ha reso questo formato uno dei metodi preferiti di condivisione di documenti. Per molte persone creare un PDF di un documento è diventato l’equivalente di «fare una fotocopia virtuale» dello stesso, con tutti i vantaggi che ciò comporta in termini di praticità, ma senza contare gli svantaggi che si manifestano quando è necessario modificare o tradurre il PDF stesso.
quando si riceve un file pdf bisogna innanzi tutto verificare la natura del suo contenuto. Un PDF può contenere elementi di vario tipo. Alcuni elementi non appartengono al testo visibile: sono le cosiddette «proprietà», ovvero il nome dell’autore, il titolo, etc. Gli altri invece costituiscono il documento vero e proprio e generalmente sono: testo, immagini bitmap (fotografie), grafici vettoriali (linee, alcuni tipi di diagrammi). Ai nostri fini è importante verificare se il testo del documento appare come tale, ovvero se può essere selezionato. Per saperlo basta aprire il documento con Adobe Reader (o con qualunque altro visualizzatore di PDF) e fare clic sull’apposita icona di selezione testo nella barra strumenti, oppure aumentare lo zoom del documento. Se a un certo punto il testo appare sfocato e scalettato significa che ci troviamo di fronte a una scansione. Al contrario, se è possibile selezionare il testo o se aumentando lo zoom esso non perde risoluzione, significa che il PDF è stato generato da un’applicazione. Alcuni programmi di scansione abbinati agli scanner sono in grado di produrre documenti PDF che preservano l’aspetto della pagina digitalizzata, ma che riconoscono allo stesso tempo il testo. In questi casi, il testo è selezionabile, benché la pagina appaia come una copia esatta del documento cartaceo da cui deriva. In questi casi è consigliabile controllare l’ortografia e l’esattezza del testo, perché l’OCR ha un certo margine di errore.
Per conoscere quale applicazione ha generato il PDF bisogna premere CTRL D (oppure File | Document Properties) e leggere quanto contenuto nella scheda Description. Alla voce Application dovrebbe comparire il nome del programma usato per creare il PDF. A questo punto l’ideale sarebbe chiedere al cliente di spedire il file editabile, specificando che si è certi della sua esistenza (avendolo appena letto nelle proprietà del documento stesso). Di solito un modo per convincere il cliente è affermare che gli si farà pagare una maggiorazione per coprire i costi del processo di conversione. Evidentemente questo tipo di trattativa dipende dal rapporto instaurato con il cliente e dal potere di negoziazione in ogni specifico caso. In tutta onestà, può anche darsi, soprattutto nel caso di organizzazioni multinazionali, che il file editabile non sia effettivamente a disposizione di chi invia il PDF. Spesso i servizi di DTP vengono realizzati presso la sede centrale e le filiali ricevono soltanto i PDF finali da stampare in loco. La traduzione può essere una necessità sorta successivamente e dunque risalire alla fonte originale può risultare alquanto laborioso.
Se, nonostante gli sforzi, non si ha a disposizione il file originale, esistono varie opzioni per esportare il testo. È bene sottolineare fin d’ora che nessuna darà come risultato un file perfettamente identico all’originale, soprattutto se esso contiene immagini bitmap e un certo grado di formattazione, senza contare il tipo di carattere utilizzato per il testo. Il metodo scelto, e quindi il grado di precisione, dipende anche dalla finalità dell’estrazione del testo. I casi sono due:
avere a disposizione il testo soltanto per poter eseguire un conteggio o un’analisi;
creare un file editabile il più simile possibile all’originale.
Nel primo caso non è neppure necessario ricorrere all’estrazione. Se il testo del PDF è codificato come testo (come abbiamo visto in precedenza), si può usare uno dei seguenti strumenti:
PractiCount and Invoice (http://www.practiline.com/)
Total Assistant (http://www.surefiresoftware.com/totalassistant/features.php)
AnyCount (http://www.translation3000.com/Translators_Software/WordCount_Software.html)
Translator’s Abacus (http://www.globalrendering.com/download.html)
QuickCount (http://www.verbumsoft.com/products.aspx?p=3)
Tiff PDF Counter (http://www.tiffsoftware.com/tiff-PDF-counter.html)
Se il file da conteggiare non pesa più di 1 MB non c’è neppure bisogno di installare un programma. Esiste almeno uno strumento online gratuito che permette di contare il numero di parole contenute nel PDF:
Count on it (http://felix-cat.com/tools/wordcount/)
Se non si può o non si vuole utilizzare il software citato e si possiede Adobe Acrobat (non Adobe Reader), è possibile estrarre il testo in questo modo:
aprire il file PDF con Adobe Acrobat
dal menu File salvare il documento come RTF o DOC
A seconda del tipo di documento potrà essere necessario applicare una o più macro per sistemare il formato. Ad esempio questa macro di Word ripristina i ritorni a capo corretti (il collegamento è a una copia del sito archiviata su www.archive.org, perché www.terminologymatters.com attualmente risulta offline). Un'altra macro molto efficace, in questo caso per OpenOffice, è MyTXTcleaner.
Se non si possiede Adobe Acrobat:
aprire il file con Adobe Reader
scegliere lo strumento seleziona testo
selezionare tutto il testo (CTRL A)
copiare (CTRL C)
aprire Word o qualunque altro editore di testi
incollare il testo (CTRL V)
Evidentemente questa opzione si può scegliere anche nel caso in cui il testo da analizzare o tradurre sia soltanto una parte dell’intero documento.
se si desidera mantenere il formato ci sono due opzioni: o usare uno dei numerosissimi programmi che convertono PDF in Word o usare direttamente un programma di OCR (FineReader, OmniPage, ReadIris, ecc.) In linea di massima ci permettiamo di sconsigliare i programmi che garantiscono una conversione diretta senza intervento dell’utente. Questi programmi di solito creano documenti Word che mantengono visivamente l’apparenza dei PDF originali, ma raggiungono questo risultato mediante una formattazione complicatissima piena di cornici di testo, intervalli di sezione, colonne, stili, interlinea. Appena si interviene sul documento, per esempio cancellando una frase o aprendolo con un programma di traduzione assistita, il formato si scompone e il più delle volte è umanamente impossibile lavorarci. Perciò consigliamo di eseguire la conversione con un programma di OCR (quello che ci ha dato i migliori risultati è Abbyy FineReader), modificando manualmente le impostazioni predefinite, ovvero indicando al programma la distribuzione dei vari elementi sulla pagina. Per ulteriori informazioni su come ottimizzare il funzionamento di FineReader vi rimandiamo all’articolo «Riconoscimento ottico dei caratteri con Abbyy FineReader».
Se il formato non soltanto va mantenuto, ma il cliente ha la necessità di ricostruire completamente il file, (sempre nel caso in cui non esiste più il file che ha originato il PDF), ci sono due possibilità:
o si lavora in un programma di DTP (QuarkXPress, InDesign, ecc.) usando il PDF originale come modello sullo sfondo, oppure
si può utilizzare Infix, un editor di PDF distribuito da Iceni.
La versione “Professional” di Infix (che costa circa 150 dollari) contiene infatti un’utile funzione per esportare il testo di un PDF in formato XML. Questo file XML può essere tradotto con un CAT tool (ad esempio OmegaT, che dalla versione 2.3.0 dispone di un filtro per tradurre direttamente questo tipo di file, vedi tutorial dettagliato sul sito di OmegaT). Il file tradotto dev’essere successivamente re-importato nel PDF originale, sempre mediante Infix Professional. Sul sito di Infix è presente un chiaro video esplicativo del procedimento completo.
Se si deve invece lavorare in un programma di DTP (Quark, InDesign, etc.) va usato il PDF originale come modello sullo sfondo. Raccomandiamo la lettura del seguente articolo per ulteriori dettagli: http://www.proz.com/translation-articles/articles/560/1/Translation-and-DTP-of-a-PDF-File
Chi non desidera investire nell’acquisto di un OCR perché ne farebbe soltanto un uso saltuario, può ricorrere a uno dei vari convertitori online, come Zamzar (http://www.zamzar.com).
Quanto esposto finora si applica, lo ripetiamo, a PDF generati da applicazioni. Nel caso in cui il testo contenuto nel PDF sia costituito da immagini (tipico caso di un fax ricevuto e poi digitalizzato con uno scanner) l’unico modo di esportarlo a un formato editabile è usando un programma di OCR.
Una complicazione aggiuntiva è rappresentata dagli eventuali livelli di sicurezza posseduti dal PDF da manipolare. È infatti possibile impostare due livelli di sicurezza mediante una «user password» e mediante una «owner password». La prima impedisce l’apertura del documento stesso, mentre la seconda restringe una o varie operazioni, come la stampa, la copia del testo, eventuali modifiche, l’aggiunta di note, ecc. Dunque, se l’autore del PDF ha scelto di restringere le operazioni mediante password, sarà impossibile usare i vari metodi descritti in precedenza. È necessario contattare il cliente e sollecitare l’invio della password. Nel caso ciò sia impossibile, è bene sapere che esistono numerosi strumenti in grado di decifrare rapidamente le «owner password». Basta cercare su Google «PDF crack» (addirittura si trovano strumenti online, come http://www.ensode.net/pdf-crack.jsf ). Il discorso è molto più complicato nel caso di «user password» che impediscono l’apertura del PDF; in questo caso i programmi ricorrono a metodi «basati sulla forza bruta» che possono impiegare ore, se non giorni, a decifrare la chiave. Si noti che il ricorso a questi strumenti può contravvenire i diritti di proprietà e in nessun caso Qabiria ne incoraggia l’utilizzo.
Traduction - espagnol Cuando recibimos un texto en formato PDF, para poderlo traducir y poder contar el número de palabras que contiene tenemos que convertirlo en un formato editable: esto se puede hacer siguiendo estrategias diferentes según su estructura.
Los archivos en formato PDF se cuentan sin dudas entre los enemigos más temidos por los profesionales de la traducción. Para poder analizar y traducir un PDF con un sistema de traducción asistida es necesario convertir el archivo en un formato editable. Esta conversión puede ser más o menos difícil (o incluso imposible) según el tipo de PDF que recibimos. Para poder aplicar el procedimiento de conversión correcto y utilizar las herramientas adecuadas, es necesario saber distinguir de inmediato los diferentes tipos de PDF, reduciendo de esta forma el tiempo que trascurre entre la recepción del archivo y el comienzo de la traducción.
PDF es la sigla de Portable Document Format, un formato de archivo desarrollado por Adobe en 1993 que permite representar los documentos de forma independiente del hardware o del software utilizados para generarlos o visualizarlos; en breve, se puede visualizar y renderizar un PDF de la misma forma en todos los equipos. Esta característica ha convertido a este formato en uno de los métodos más utilizados para compartir documentos. Crear un PDF de un documento ya es para muchos lo mismo que «hacer una fotocopia», lo que tiene la ventaja de ser muy práctico, pero también conlleva unas desventajas a las que tenemos que enfrentarnos al momento de modificar o traducir el PDF.
Cuando recibimos un PDF, antes de todo hay que averiguar la naturaleza de su contenido, en cuanto un archivo de este tipo puede contener elementos diferentes. Algunos de ellos no pertenecen al texto visible: son las llamadas «propiedades», las cuales incluyen el nombre del autor, el título, etc. Los otros elementos constituyen el documento real y generalmente son: el texto, las imágenes bitmap (fotos) y los gráficos vectoriales (líneas y algunos tipos de diagramas). Para nuestros propósitos es importante determinar si el texto del documento aparece como tal, o sea, si puede ser seleccionado. Para averiguarlo es suficiente abrir el documento con Adobe Reader (o con cualquier otro visualizador de PDF) y hacer clic en el icono de selección de texto en la barra de herramientas o, en su lugar, ampliar la imagen de la pantalla. Si el texto aparece desenfocado o con líneas irregulares, eso quiere decir que el documento ha sido escaneado. Sin embargo, si es posible seleccionar el texto o si acercando la imagen no se pierde resolución, eso significa que el PDF ha sido generado por una aplicación. Algunos programas de exploración en combinación con los escáneres pueden producir documentos PDF que guardan el aspecto de la página digitalizada y que reconocen el texto al mismo tiempo. En estos casos, es posible seleccionar el texto aunque la página aparezca como una copia exacta del documento original en papel . De todas formas, se aconseja revisar la ortografía y la exactitud del texto, ya que el OCR tiene cierto margen de error.
Para saber qué aplicación generó el PDF, es suficiente pulsar las teclas CTRL D (o en su lugar Archivo | Propiedades documento) y leer el contenido de la ficha Descripción. En la sección «Aplicación» tendría que aparecer el nombre del programa utilizado para crear el PDF. Ahora lo ideal sería pedir al cliente que nos envíe el archivo editable, añadiendo que estamos seguros de su existencia, ya que lo hemos leído en las propiedades del mismo documento. Una forma para convencer al cliente puede ser comunicarle que se cobrará un suplemento para cubrir los costes del proceso de conversión. Evidentemente, este tipo de negociación dependerá de la relación establecida con el cliente y del poder de negociación en cada caso concreto. También hay que decir que es posible que la persona que nos ha enviado el PDF no disponga del archivo editable, sobre todo si trabajamos con organizaciones multinacionales: a menudo los servicios de autoedición son realizados en la sede central y las oficinas reciben solo los PDF finales para imprimirlos in situ. La necesidad de una traducción puede haber surgido en un segundo momento y, por lo tanto, identificar la fuente original puede ser bastante engorroso.
En el caso en que, a pesar de nuestros esfuerzos, no dispongamos del archivo original, existen varias opciones para exportar nuestro texto. Cabe aclarar desde ya que nada nos dará como resultado un archivo idéntico al original, sobre todo si este contiene imágenes bitmap y un cierto grado de maquetación, sin mencionar el tipo de carácter utilizado en el texto. La elección del método y el grado de precisión requerido dependerán también de la finalidad de la exportación del texto. En general, nos enfrentamos a dos situaciones:
disponer del texto para llevar a cabo un recuento o un análisis;
crear un archivo editable lo más parecido posible al original.
En el primer caso, ni siquiera necesitamos extraer el texto. Si el texto del PDF ha sido codificado como texto (como hemos visto antes), podremos utilizar una de las siguientes herramientas:
PractiCount and Invoice (http://www.practiline.com/)
Total Assistant (http://www.surefiresoftware.com/totalassistant/features.php)
AnyCount (http://www.translation3000.com/Translators_Software/WordCount_Software.html)
Translator’s Abacus (http://www.globalrendering.com/download.html)
QuickCount (http://www.verbumsoft.com/products.aspx?p=3)
Tiff PDF Counter (http://www.tiffsoftware.com/tiff-PDF-counter.html)
Además, si el archivo no supera 1 MB no necesitamos instalar ningún programa. Existe por lo menos una herramienta gratuita que nos permite contar el número de palabras contenidas en un PDF:
Count on it (http://felix-cat.com/tools/wordcount/)
Si no podemos o no queremos utilizar esta herramienta y tenemos instalado Adobe Acrobat (y no Adobe Reader), podemos extraer el texto de esta manera:
abrir el archivo PDF con Adobe Acrobat
desde el menú Archivo, guardar el documento como RTF o DOC
Según el tipo de documento, puede que se necesitará aplicar una o más macros para ajustar el formato. Por ejemplo esta macro de Word restaura los retornos de carro correctos (el enlace es para la descarga de una copia archivada en www.archive.org, dado que www.terminologymatters.com está actualmente fuera de línea). Otra macro muy eficaz, esta vez para OpenOffice, es MyTXTcleaner.
Si no tenemos Adobe Acrobat:
abrir el archivo PDF con Adobe Reader
seleccionar la herramienta Seleccionar texto
seleccionar todo el texto (CTRL A)
copiar (CTRL C)
abrir Word o cualquier editor de textos
pegar el texto (CTRL V)
Obviamente esta opción puede ser utilizada también cuando el texto que tenemos que analizar o traducir es solo una parte de todo el documento.
Si queremos mantener el formato, tenemos dos opciones: o usar uno de los innumerables programas para convertir los PDF en archivos de Word o utilizar directamente un programa de OCR (como FineReader, OmniPage, ReadIris, etc.). En principio, aconsejamos no utilizar los programas que llevan a cabo una conversión directa sin la intervención del usuario. De hecho, estos programas suelen crear documentos de Word que solo visualmente guardan el aspecto de los PDF originales, sin embargo obtienen ese resultado a través de un formateo muy complicado y con muchísimos marcos de texto, encabezados de sección, columnas, estilos e interlineas. En cuanto se modifique el documento, por ejemplo borrando una frase o abriendo el mismo con un programa de traducción asistida, el formato se descompone y la mayoría de las veces es humanamente imposible seguir trabajando en ello. Por lo tanto, lo que aconsejamos es de efectuar la conversión con un programa de OCR (el con el cual hemos obtenido los mejores resultados ha sido Abbyy FineReader), modificando de forma manual los valores predeterminados e indicando al programa la distribución de los elementos en la página. Para más información sobre cómo optimizar el funcionamiento de FineReader, aconsejamos el siguiente artículo (de momento solo en italiano) «Riconoscimento ottico dei caratteri con Abbyy FineReader».
En el caso en que no solamente se tenga que mantener el formato, sino que el cliente necesite reconstruir por completo el archivo (si el archivo original no existe), hay dos posibilidades:
o se trabaja con un programa para autoedición (QuarkXPress, InDesign, etc.) utilizando el PDF original como maqueta de fondo, o bien
se puede utilizar Infix, un editor de PDF distribuido por Iceni.
Eso porque la versión Professional de Infix (que cuesta alrededor de ciento cincuenta dólares) incluye una función muy útil para exportar el texto de un PDF en formato XML. Este archivo XML puede ser traducido con un programa de traducción asistida como por ejemplo OmegaT, que desde la versión 2.3.0 dispone de un filtro para traducir de forma directa este tipo de archivos (a este propósito, podéis consultar esta guía en la página web de OmegaT). Una vez traducido, el texto tendrá que ser re-importado en el PDF original a través de Infix Professional. En la página web de Infix se puede visionar un vídeo explicativo muy claro que describe todo el procedimiento.
En caso contrario, si trabajamos con un programa de autoedición (Quark, InDesign, etc.) hay que utilizar el PDF original como maqueta de fondo. Recomendamos leer el siguiente artículo para más detalles: http://www.proz.com/translation-articles/articles/560/1/Translation-and-DTP-of-a-PDF-File
Quien no quiere invertir en la compra de un OCR porque haría de ello un uso ocasional, puede utilizar uno de los varios convertidores en línea, como Zamzar (http://www.zamzar.com).
Cabe repetir que todo lo expuesto hasta el momento se aplica solo a PDF generados por aplicaciones. En el caso en que el texto contenido en el PDF esté formado por imágenes (un caso común es un fax recibido y sucesivamente digitalizado con un escáner), la única forma de exportarlo a un formato editable es utilizando un programa de OCR.
Una complicación adicional es representada por los eventuales niveles de seguridad del PDF. De hecho, es posible configurar dos niveles de seguridad a través de una user password («contraseña de usuario») y una owner password («contraseña de propietario»). La primera impide la apertura del mismo documento y la segunda limita una o más operaciones, como por ejemplo imprimir, copiar o modificar el texto, añadir notas, etc. Por lo tanto, si el propietario del PDF decidió limitar algunas operaciones con una contraseña, no se podrá utilizar ninguno de los métodos descritos hasta ahora. En este caso, será necesario contactar con el cliente y pedir que nos envíe la contraseña. Si eso no fuera posible, hay que saber que existen muchas herramientas para descifrar de forma rápida las «contraseñas de propietario». Es suficiente buscar en Google «PDF crack» (hasta se encuentran herramientas en línea como http://www.ensode.net/pdf-crack.jsf). El tema se pone más difícil con las «contraseñas de usuario», que no permiten abrir el PDF; en este caso, los programas utilizan métodos «basados en la fuerza bruta», que pueden tardar horas o días en descifrar la clave. Cabe señalar que el uso de estas herramientas puede infringir los derechos de propiedad y Qabiria no fomenta su uso bajo ninguna circunstancia.
espagnol vers italien: Nuevas tendencias en cuartos de baño General field: Autre Detailed field: Journalisme
Texte source - espagnol El espacio de baño es una de las estancias a las que más atención debemos prestar.
Si sabemos decorarlo, cuidar los detalles y elegir los sanitarios más adecuados podemos crear un pequeño spa en casa donde relajarnos y perder la noción del tiempo.
La primera regla es estudiar el espacio y ver cuántos metros cuadrados tenemos y cómo los podemos aprovechar mejor.
Otras cuestiones importantes son ver qué muebles nos van a dar más capacidad de almacenaje, qué revestimientos serán más sencillos de limpiar...
A continuación gracias a XXX vamos a descubrir cinco tendencias que nos ayudarán a decorar el espacio de baño...
1. Los platos de ducha en sustitución de la bañera
Son mucho más modernos, cómodos y prácticos. Por todo ello no es nada difícil adivinar porque cada vez están más presentes en nuestros espacios de baño.
Ocupan menos espacio que una bañera al uso, si contamos con poco espacio podemos apostar por mamparas de cristal transperente que den una mayor sensación de espacio.
Al mismo tiempo desde XXX nos muestran nuevos modelos de plato de ducha en pizarra, para un aire más vanguardista.
2. Mamparas de cristal transparente
Las mamparas son mucho más prácticas que las cortinas de ducha.
Gracias a ellas vamos a evitar que se filtre agua, se limpian muy facilmente y si las elegimos con el cristal transperente aumentamos el espacio visual del baño.
Dentro de los aspectos a tener en cuenta a la hora de elegir una mampara, sería interesante destacar también la importancia de elegir cristales que cuenten con tratamientos que facilitan su mantenimiento, como el sistema MaxiClean.
Traduction - italien Lo spazio del bagno è uno degli ambienti della casa che richiedono più attenzione da parte nostra.
Infatti, se siamo capaci di decorarlo, di prenderci cura dei particolari e di scegliere i sanitari adeguati, potremo trasformarlo in un piccolo Spa domestico dove rilassarci e perdere la nozione del tempo.
La prima regola è studiare lo spazio a nostra disposizione, calcolare i metri quadri e pensare a come sfruttarli nella maniera migliore.
Tra le tante questioni importanti da considerare ci sono, ad esempio, la scelta di mobili spaziosi o quali rivestimenti siano più facili da pulire una volta installati.
Di seguito, grazie a XXX, scopriremo cinque tendenze che ci aiuteranno nella decorazione del nostro bagno...
1. I piatti doccia al posto della vasca da bagno
Sono molto più moderni, comodi e pratici: tutti motivi sufficienti a capire il perché siano sempre più presenti nei nostri bagni.
Inoltre, occupano meno spazio di una vasca e nel caso in cui si disponga di uno spazio ristretto si possono utilizzare pareti doccia in vetro trasparente che diano un maggiore senso di spazio.
Allo stesso tempo, XXX ci presenta i nuovi modelli di piatti doccia in ardesia, per chi è alla ricerca uno stile più moderno.
2. Pareti doccia in vetro trasparente
Le pareti doccia sono molto più pratiche delle tende da doccia.
Esse permettono, infatti, di evitare le infiltrazioni d'acqua, si puliscono con maggiore facilità e se vengono installate con il vetro trasparente si aumenta lo spazio visivo del bagno.
Tra gli aspetti da tenere a mente al momento di scegliere una parete doccia, è interessante sottolineare l'importanza che assume la scelta di vetri che dispongano di trattamenti che facilitano la manutenzione, come il sistema MaxiClean.
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Études de traduction
Master's degree - University of Westminster
Expérience
Années d'expérience en traduction : 16. Inscrit à ProZ.com : Oct 2011.
espagnol vers italien (Complutense University of Madrid, verified) italien vers espagnol (Complutense University of Madrid, verified) anglais vers italien (Complutense University of Madrid, verified) français vers italien (Complutense University of Madrid, verified) anglais vers italien (University of Westminster, verified)
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I’m Alessio Demartis, language entrepreneur and passionate owner of AZ Languages. Together with my trusted team, we offer translation, localization, proofreading and interpreting services that are tailor-made to your business and needs.
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